Anno Scolastico all’Estero

Sistemi scolastici a confronto

In Italia la scuola superiore ha vari indirizzi e ogni studente sceglie il percorso accademico più congeniale, alla conclusione della scuola superiore di 1° grado.

All’estero invece, nella maggior parte dei Paesi, la scuola superiore non ha indirizzi e si chiama High School.

Le materie di studio

Ci sono materie obbligatorie e materie a scelta che lo studente concorda per caratterizzare il suo curriculum. Alcune materie umanistiche, come Filosofia, Latino e Greco, sono difficili da trovare e inserire nel proprio piano di studio.

Nel momento in cui viene presa la decisione di studiare all’estero, non è possibile richiedere lo stesso piano di studi che si segue nella scuola italiana, ma occorre trovare un compromesso che non penalizzi lo studente al suo rientro e allo stesso tempo comprenda lo studio di materie nuove e interessanti, utili per le scelte future.

Le materie obbligatorie nel sistema scolastico americano solitamente sono: Inglese, Storia, Matematica e Biologia. Tra quelle a scelta si possono trovare: una seconda lingua, Chimica, Fisica, Informatica, Statistica, Economia, Arte, Fotografia, Scienze Ambientali, Teatro, Educazione Musicale. In genere, le materie da studiare sono 6 o 7 all’anno e dipende dal Paese ospitante.

La suddivisione dell’anno scolastico all’estero

L’anno scolastico è in genere suddiviso in quattro Term o in due Semester:

  • il 1° semestre con inizio ad agosto o settembre;
  • il 2° semestre da gennaio, mentre è il contrario nei Paesi agli antipodi.

In genere lo studente italiano che conclude il 3° anno di scuola superiore e inizia il 4° anno all’estero può essere inserito all’11° o 12° Grade nella maggior parte dei Paesi anglosassoni (USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda).

La determinazione del Grade viene stabilita dal Principal della scuola in base ai risultati scolastici, alle competenze linguistiche, all’età dello studente e alle regole del Distretto scolastico. Le classi all’interno dello stesso Grade hanno livelli differenti di difficoltà.

Nel sistema scolastico irlandese, l’Exchange Student frequenta il 1° anno del Senior Cycle, che corrisponde al biennio del Leaving Certificate. Le materie di studio, in genere, sono sei.

Sempre più scuole inseriscono nel Transition Year per gli international student che frequentano solo un term.

Nel sistema scolastico inglese lo studente frequenta il Sixth Form che corrisponde al 12° e 13° anno, denominati Lower Sixth o Upper Sixth. Si studiano tre/quattro materie con inglese incluso (A-level).

Le informazioni sui sistemi scolastici negli altri Paesi proposti vengono esposte nelle descrizioni di ciascun Paese.

Nella scelta delle materie ogni studente viene assistito da un Tutor all’estero e dal proprio Consiglio di Classe in Italia che, attraverso contatti periodici, verifica e supporta il lavoro che sta svolgendo all’estero.

Negli USA al termine del 12° Grade si ottiene il diploma di Graduation, ovvero la maturità americana. Si segnala che l’ammissione degli Exchange Student al 12° Grade è a discrezione del Preside americano. La Graduation non ha un particolare riconoscimento in Italia, tuttavia è un successo personale ben spendibile nel futuro accademico per accedere a un’università americana.

Occorre studiare due anni all’estero per inserirsi in una Università italiana con il diploma americano.

Il riconoscimento del periodo di studi all’estero da parte del MIUR

Il Ministero della Pubblica Istruzione riconosce il periodo di studi all’estero.
La normativa di riferimento è contenuta nell’articolo 192 del D. Leg. 297 del 1994 (Testo Unico sulla scuola) ed è stata successivamente aggiornata da diverse Circolari Ministeriali, 181 del 17/03/1997 e n. 236 del 08/10/1999), disponibili sul sito www.miur.it .

Dalla Nota sulla Mobilità individuale nel Prot. 843 del 2013 si evincono chiaramente e in modo inequivocabile le direttive del Ministero dell’Istruzione a sostegno dello studio all’estero, anche per periodi lunghi.

Ne riportiamo alcune parti:

Un corretto piano di apprendimento progettato dal Consiglio di classe deve essere basato sulla centralità dell’alunno e quindi tenere presente lo sviluppo di conoscenze disciplinari (in Italia e all’estero), ma anche e soprattutto lo sviluppo di nuove competenze, capacità trasversali e nuovi atteggiamenti. Nello specifico, in relazione agli studenti partecipanti a programmi di mobilità, soprattutto di lunga durata, risultano utili:

a) un’analisi condivisa dei punti di forza e di fragilità della preparazione dello studente, corredata di indicazioni su attività didattiche da svolgere prima della partenza e durante il soggiorno all’estero;

b) la proposta, per quanto riguarda il piano di studio italiano, di un percorso essenziale di studio focalizzato sui contenuti fondamentali utili per la frequenza dell’anno successivo, non cedendo alla tentazione di richiedere allo studente l’intera gamma di argomenti prevista dalla programmazione elaborata per la classe. Ciò risulta particolarmente importante per le discipline che non sono comprese nel piano di studi dell’istituto straniero;

c) l’indicazione da parte dell’istituto italiano di contatti periodici con lo studente per verificare e supportare il lavoro che sta svolgendo.

In buona sostanza il percorso di studio autonomo concordato deve essere senza dubbio finalizzato a un più facile reinserimento nell’istituto italiano, consentendo tuttavia al giovane di vivere l’esperienza di “full immersion” nella realtà dell’istituto straniero.

Il Consiglio di classe ha la responsabilità ultima di riconoscere e valutare le competenze acquisite durante l’esperienza all’estero considerandola nella sua globalità e valorizzandone i punti di forza. Il Consiglio di classe valuta gli elementi per ammettere direttamente l’allievo alla classe successiva. Può anche sottoporre, se ritenuto necessario, il giovane ad accertamento, che si sostanzia in prove integrative al fine di pervenire ad una valutazione globale, che tiene conto anche della valutazione espressa dall’istituto estero sulle materie comuni ai due ordinamenti. Tale valutazione permette di definire il credito scolastico dell’alunno nell’ambito delle relative bande di oscillazione previste dalla vigente normativa (cfr. Nota della Direzione Generale Ordinamenti Scolastici prot. 2787 del 20 aprile 2011, Titolo V). È in ogni caso escluso che la scuola possa sottoporre l’alunno ad esami di idoneità che sono previsti dall’ordinamento per altre casistiche.

Anno all’estero e PCTO (Ex Alternanza/Scuola Lavoro)

Nota MIUR 28.03.2017, PROT. N. 3355
PCTO: Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento

Il MIUR ha avuto modo di precisare che uno dei principi essenziali a partecipare ad esperienze di studio o formazione all’estero riguarda lo sviluppo di risorse cognitive, affettive e relazionali, portando a riconfigurare valori, identità, comportamenti e apprendimenti secondo registri differenti ed acquisendo doti di autonomia e indipendenza degne di rilievo. L’esperienza di studio all’estero dello studente, in una famiglia e in una scuola diverse dalle proprie,

contribuisce a sviluppare competenze di tipo trasversale, individuali e relazionali, fortemente richieste oggi dal mercato del lavoro, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline. Imparare a leggere e a utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, imparare ad orientarsi al di fuori del proprio ambiente umano e sociale, utilizzando ‘le mappe’ di un’altra cultura, esigono un impegno che va ben oltre quello richiesto dalla frequenza di un normale anno di studio.

Non è esclusa, inoltre, la possibilità, offerta dalla maggior parte dei Paesi europei, di partecipare a iniziative di transizione scuola lavoro, diversamente declinate secondo le regole previste dai rispettivi ordinamenti scolastici, ad esempio con periodi anche robusti di stage e tirocini presso strutture ospitanti e previsti nei rispettivi percorsi di studio.

Al termine dell’periodo di studi all’estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo partendo da un esame della documentazione rilasciata dall’istituto straniero e presentata dallo studente per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese. Il Consiglio di classe ha, quindi, la responsabilità ultima di riconoscere e valutare tali competenze, evidenziandone i punti di forza, ai fini del riconoscimento dell’equivalenza, anche quantitativa, con le esperienze di alternanza concluse dal resto della classe in cui verrà reinserito lo studente al suo rientro.

Convalida della scheda di valutazione

Ogni studente, prima della partenza, dovrebbe informarsi presso il proprio Istituto se il Dirigente Scolastico esige la traduzione e vidimazione della Scheda di Valutazione della scuola all’estero. Ci sono due possibilità: richiedere la convalida al Consolato Italiano di competenza nel Paese ospitante oppure la traduzione asseverata da un traduttore giurato in Italia. Nel caso della convalida presso il Consolato, Master Studio invierà le informazioni sulla procedura, ma è responsabilità dello studente rientrare in Italia con i documenti necessari al reinserimento nella scuola italiana.

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